Roma inizia a mostrare il suo lato migliore a maggio. Cielo limpido, sole che scalda a tal punto da dirti che l’estate da queste parti è già pronta a far muovere file interminabili di romani diretti verso il mare. Ecco, in un sabato di maggio attorno la Piazza Telematica si riunivano quelli del TeacherDojo: mentor e insegnanti pronti a sfidare le tentazioni della primavera romana e imparare assieme a sperimentare nuove opportunità per la didattica.
Il programma della giornata era dedicato al tema del gioco. Giocare è una cosa seria, nel gioco si apprende, si impara con gli altri, si condivide. Nella didattica queste tematiche possono avere una loro valenza. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo provato a comprendere come costruire un videogame con Scratch. Non si tratta di comprenderne esclusivamente gli aspetti tecnici, ma di approfondire le strutture logiche di un videogame e che valenza possono avere nell’apprendimento.
Prima di assemblare blocchi e costruire le regole di un gioco, abbiamo chiesto agli insegnanti di dare un’occhiata ai progetti condivisi su Scratch. La comunità online che ruota attorno questo strumento condivide quotidianamente moltissime risorse, tra queste ci sono anche videogame realizzati dagli utenti. Nella galleria #giochiamo ne abbiamo raccolti alcuni da proporre agli insegnanti del TeacherDojo. Provengono da loro colleghi impegnati ad integrare le potenzialità di Scratch nelle attività didattiche, ma anche da bambini impegnati a costruire i loro videogame. Ce ne sono molti altri di progetti dedicati al gioco nella categoria Giochi dove poter trovare idee divertenti.
Una delle cose più interessanti offerte da Scratch è il tasto “Guarda dentro” presente in ogni progetto condiviso. Oltre a poter interagire con i progetti è possibile osservare come sono stati costruiti. È un po’ come aprire un orologio e vedere come funziona. Con gli insegnanti abbiamo “aperto” i videogame e analizzato le sequenze dei blocchi realizzate dagli autori; un modo, questo, per capire i meccanismi di un gioco.
Terminata l’esplorazione è toccato agli insegnanti provare a costruire un gioco. La volta scorsa avevamo scoperto l’interazione tra gli sprite, per questo incontro ecco aggiunto un ulteriore elemento, il gioco. Grazie a Matteo Micheletti, mentor del TeacherDojo, abbiamo iniziato a costruire un piccolo gioco con Scratch partendo proprio da dove eravamo rimasti: l’interazione tra sprite. Ma in questo caso ci siamo concentrati su quei blocchi che consentono ad uno sprite di inviare messaggi ad altri e fargli compiere specifiche azioni. È un passaggio importante perché ci ha consentito di comprendere i primi meccanismi utili del videogame.
Ma non ci siamo fermati qui. Matteo ci ha accompagnato alla scoperta della condizione, quel blocco in Scratch dalla forma che sembra una C. La condizione del “se allora” è utilissima per la costruzione di un videogame. Nel nostro caso ci siamo impegnati ad applicare una condizione all’interazione dei nostri sprite, così da definire una scelta di azioni: se il primo sprite tocca il secondo, allora il primo fugge, altrimenti non fugge. Può sembrare una cosa semplice e banale, ma costruire un processo simile da soli appassiona e crea le basi per sviluppare progetti più complessi e creativi.
Il momento “Cibo per la mente” è ormai diventato un classico del TeacherDojo. Ricarichiamo le batterie, ci conosciamo meglio e ci scambiamo idee sgranocchiando un bel po’ di leccornie offerte dai partecipanti. È un bel momento per fare gruppo, per creare una comunità fondata su interessi comuni. Si scoprono sempre cose interessanti tra una fetta di torta o degli ottimi pasticcini, ognuno porta con sé un bagaglio di esperienze sulla scuola e sul suo lavoro.
Terminato il momento godereccio ci siamo rimessi a lavoro e come ultima attività della giornata, sempre guidati dal buon Matteo, abbiamo provato a costruire un nuovo blocco con Scratch. È possibile infatti creare dei blocchi non presenti nel già ricco contenitore di Scratch, è un modo questo per rendere ancor più forte il valore della creatività applicata allo sviluppo di progetti. Creare un blocco da zero significa semplificare, in un unico blocco, più operazioni. Nella fase finale del nostro incontro ci siamo impegnati a costruire un blocco chiamato “Fuggi” che sintetizzava una serie di azioni da attribuire ad uno sprite. Creare dei nuovi blocchi può essere davvero utile nella costruzione di un gioco.
Come ultimo momento della giornata ci siamo confrontati sui Design Notebook che gli insegnanti partecipanti al TeacherDojo stanno condividendo durante questo percorso. Il Design Notebook è una sorta di taccuino digitale nel quale l’insegnante può raccogliere, organizzare, documentare e condividere l’esperienza del TeacherDojo. È un modo per riflettere e condividere con altri su ciò che si sta facendo e imparando. A condurre questo passaggio Rute Favero, anche lei mentor di questa iniziativa, qui il Prezi che ha realizzato. È stato interessante poter approfondire le idee condivise da chi sta partecpando al TeacherDojo, perché le riflessioni emerse non erano per nulla banali. Si è parlato di come si impara e del fatto che ognuno adotta un processo differente. C’è chi ha descritto i suoi primi passi con Scratch e, ancor di più, con le tecnologie digitali o chi ci ha raccontato che con il TeacherDojo si sta mettendo in gioco per imparare. Nei Design Notebook c’è chi ha evidenziato come le pratiche che stiamo approfondendo possono essere utili per fare leva su quegli studenti che hanno poca stima di sé o poca fiducia nelle loro capacità.
Al TeacherDojo il tempo vola perché ci si diverte e si impara. Ci siamo dati appuntamento al prossimo incontro per continuare, a vele spiegate, questa esperienza tutti insieme.